Il satellite Fermi ha avvistato le tracce dei potenti acceleratori che, come degli LHC cosmici, conferiscono alle particelle energia e velocità altissime per poi scagliarle nello spazio profondo, fino a farle giungere anche sulla Terra sotto forma di raggi cosmici. Lo studio che presenta questo importante risultato, frutto di una vasta collaborazione internazionale, è pubblicato sulla rivista scientifica Science del 15 febbraio, anche a firma di numerosi ricercatori italiani dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e dell’Agenzia Spaziale Italiana attraverso ASI Science Data Center ASDC. Il satellite Fermi, lanciato in orbita l’11 giugno 2008, è una missione della NASA realizzata anche grazie all’importante contributo italiano: team scientifici italiani hanno, infatti, costruito parti fondamentali dei rivelatori a bordo del satellite e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ha coordinato e co-finanziato il contributo nazionale all’esperimento e contribuisce a distribuirne i dati tramite l’ASDC. In particolare, il cuore del rivelatore di fotoni di altissima energia di Fermi, il LAT ( Large Area Telescope), che è lo strumento grazie al quale è stata possibile questa scoperta, è stato costruito in Italia dagli scienziati dell’INFN. Per approfondire, vai al comunicato stampa INFN cliccando qui.
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