LHC IN PIAZZA DI SPAGNA

27 Gennaio 2015

meet lhc romaCOMUNICATO STAMPA: Per una settimana, dal 29 gennaio al 4 febbraio, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), in collaborazione con il CERN, porta LHC, l’acceleratore che ha permesso ai fisici di scoprire il bosone di Higgs, in piazza Mignanelli (adiacente a piazza di Spagna), a Roma. Poco lontano da dove in Italia è nata la lunga tradizione della fisica delle particelle, grazie alle ricerche dei celebri “ragazzi di via Panisperna”, che hanno gettato le basi per la nascita del CERN e dell’INFN stesso.

Con l’installazione MEET LHC – 60 anni di Italia al CERN, l’INFN offre ai visitatori l’occasione di ammirare la complessità degli apparati sperimentali e di approfondire, attraverso un percorso fotografico, la storia di questo celebre laboratorio, in cui lavorano persone di ogni nazionalità, a testimoniare che la scienza è strumento di pace. Il percorso fotografico mette l’accento sull’importante contributo che l’Italia, grazie all’INFN, ha fornito per il raggiungimento dei successi del CERN. Tra gli oggetti esposti anche un componente originale del superacceleratore LHC, che in primavera riprenderà la sua attività di ricerca.

Nato a Ginevra nel 1954, il CERN è oggi il più importante centro di ricerca al mondo in fisica delle particelle, dove lavorano migliaia di persone di ogni nazionalità, di cui circa 1700 sono italiani. La sua storia segna la storia della fisica moderna e contemporanea. E il contributo degli italiani è stato di fondamentale importanza. Tra i fondatori, nel 1954, c’era Edoardo Amaldi, uno dei “ragazzi di via Panisperna”. È stato l’italiano Carlo Rubbia, nel 1984, a vincere il Premio Nobel per la scoperta dei bosoni W e Z. È stata sempre un’italiana, Fabiola Gianotti (oggi direttore designato del CERN), ad annunciare la più recente scoperta del bosone di Higgs. E molti sono gli italiani che hanno rivestito o rivestono tutt’ora ruoli chiave e incarichi di responsabilità al CERN. Questi risultati sono stati possibili grazie anche all’impegno dell’INFN, che ha sempre condotto ricerche di punta e goduto di grande prestigio a livello internazionale. L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla collaborazione del Comune di Roma. (c.p.)

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