LUNA, IL LABORATORIO STELLARE SOTTO LA MONTAGNA, AGGIUNGE UN TASSELLO ALLA COMPRENSIONE DELLE GIGANTI ROSSE

20 Ottobre 2023

LUNA 2005Ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN, la collaborazione scientifica dell’esperimento LUNA ha recentemente ottenuto un importante risultato per la comprensione delle stelle giganti rosse, riproducendo le condizioni stellari in laboratorio. Le misure condotte hanno, infatti, permesso di determinare con maggiore accuratezza le abbondanze relative ai due isotopi stabili del carbonio in queste stelle, stabilendo nuovi valori di riferimento. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista internazionale Physical Review Letters.

In natura esistono due tipi di atomi stabili di carbonio, il 12C e il 13C. Nelle rocce terrestri si trova 1 atomo di 13C ogni 100 atomi di 12C, mentre negli esseri viventi il 13C è più abbondante.

La sintesi degli elementi chimici come il carbonio avviene all’interno delle stelle. Il ciclo Carbonio-Azoto-Ossigeno (CNO), proposto da Hans Bethe nel 1938, spiega come una stella più massiccia del Sole produca, attraverso alcune reazioni di fusione nucleare, l’energia necessaria al suo sostentamento. In alcune stelle note come giganti rosse, ad esempio Arturo, la quarta stella più brillante del cielo, il 13C è significativamente più abbondante, presentando 11 atomi di 13C ogni 100 di 12C. Risolvere il mistero dell’origine della vita passa anche attraverso la comprensione dei processi che determinano il rapporto 12C e 13C in natura.

Riproducendo in laboratorio le reazioni dei primi due processi del ciclo CNO (12C+p->13N e la 13C+p->14N), la collaborazione LUNA ha misurato la probabilità con cui queste reazioni avvengono nelle stelle, determinando il rapporto dei due atomi stabili del carbonio nelle stelle giganti. Con i nuovi risultati le abbondanze degli isotopi 12C e 13C risultano del 25% e del 30% più basse di quelle utilizzate oggi nei modelli stellari.

“Le caratteristiche di bassissimo fondo dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, unitamente all’esperienza quasi trentennale della collaborazione LUNA di misurare con estrema precisione i processi di interesse astrofisico – commenta Gianluca Imbriani, dell’Università di Napoli Federico II e dell’INFN, coordinatore della collaborazione internazionale LUNA – hanno portato a questo straordinario risultato, abbiamo aggiunto un altro importante tassello alla comprensione delle giganti rosse”.

LUNA (Laboratory for Underground Nuclear Astrophysics) è una collaborazione scientifica internazionale composta da circa 50 ricercatori, afferenti ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso, alle Sezioni INFN e alle università di Bari, Genova, Milano Statale, Napoli Federico II, Padova, Roma Sapienza, Torino, all’Osservatorio di Collurania dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, al Helmholtz-Zentrum Dresden-Rossendorf (Germania), alla School of Physics and Astronomy dell’Università di Edimburgo (Regno Unito), all’ATOMKI e al Konkoly Observatory (Ungheria).

 

 

Potrebbero interessarti anche

post thumbnail placeholder

EuPRAXIA sceglie ELI Beamlines come secondo sito per l’acceleratore laser-driven

DAFNE, LNF. Fotografia selezionata nel Photowalk 2018 ©INFN

Fotocamere pronte: parte il Photowalk 2025 nei laboratori di fisica delle particelle

Inaugurazione dei laboratori PLANET e AIL a Napoli ©INFN

Inaugurati a Napoli i laboratori di ricerca PLANET e AIL

sandra malvezzi

Sandra Malvezzi eletta vicepresidente dell’INFN

AMS spazio

AMS-02 esplora la fisica dell’eliosfera

Il neutrino da record osservato da KM3NeT