SESAME: AL VIA IL PROGRAMMA SPERIMENTALE

L’acceleratore di particelle SESAME che si trova ad Allan, vicino ad Amman in Giordania, ha dato inizio al programma sperimentale. Il primo fascio di raggi X ha circolato con successo nell’XAFS/XRF, la linea dedicata alla SESAME Building2spettroscopia, dove i raggi x saranno impiegati in applicazioni di tipo ambientale, archeologico e di fisica a della materia. Il programma iniziale di ricerca impiegherà due linee di fascio, la linea XAFS / XRF e la linea di raggi infrarossi per la spettroscopia con microscopio (IR) che entrerà in funzione entro quest’anno. Una terza linea, dedicata alla scienza dei materiali, entrerà in servizio nel 2018. “Il futuro della ricerca sulle fonti di luce in Medio Oriente e nei paesi limitrofi è molto brillante! Le nostre prime tre linee di luce già offrono a SESAME un’ampia gamma di opzioni di ricerca per soddisfare le esigenze della nostra comunità di ricerca” commenta Giorgio Paolucci, direttore scientifico di Sesame. “Dopo anni di preparazione è bello aver visto la luce sul bersaglio” dichiara Messaoud Harfouche, ricercatore dell’XAFS/XRF. “Abbiamo davanti a noi un fantastico programma sperimentale che comincerà con un esperimento per studiare la contaminazione da metalli pesanti nel suolo in questa regione” conclude Harfouche.

Obiettivi scientifici

SESAME è una sorgente di luce, basata su un acceleratore di particelle che utilizza le radiazioni elettromagnetiche emesse dai fasci di elettroni accelerati, con lo scopo di studiare le proprietà della materia in un contesto multidisciplinare. Gli esperimenti a SESAME consentiranno, infatti, la ricerca in campi che vanno dalla medicina alla biologia, dalla scienza dei materiali, alla fisica e alla chimica per la sanità, l’ambiente, l’agricoltura e l’archeologia. La missione di SESAME, progetto ispirato al modello del CERN, è dotare di un’infrastruttura di ricerca di livello mondiale la regione mediorientale, favorendo al contempo la cooperazione scientifica internazionale.

L’Italia in Sesame

L’Italia ha contribuito tramite l’INFN al cuore dell’acceleratore, le cavità risonanti che accelerano gli elettroni, realizzate da Elettra, sta costruendo rivelatori innovativi per gli esperimenti e provvederà anche alla struttura per l’accoglienza dei ricercatori che si recheranno lì per i loro esperimenti. Grazie anche all’impegno del MIUR, il nostro Paese ha investito 5 milioni di euro in SESAME

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